A mente fredda, Messi e il pallone d'oro

Messi, Lionel Messi, Lionel Messi Cuccitini, Lionel Messi Cuccitini e l'ottavo pallone d'oro. Facciamo una premessa, quando Messi riceve un premio non è mai immeritato, stiamo parlando d'altronde di uno dei giocatori più vincenti della storia del calcio e, quasi sicuramente, di uno dei più forti al mondo. Ciò su cui dobbiamo riflettere sono invece i criteri di assegnazione con il quale viene enunciato il vincitore del pallone d'oro. Su cosa si basa questa assegnazione? Sulla carriera? Sulle vittorie? Sui risultati individuali o i risultati di squadra? Tanti interrogativi per i quali, almeno per il momento, non sembrano seguire risposte.

Messi nell'arco della stagione 2022/23 ha chiuso il cerchio ottenendo forse la vittoria più importante ma soprattutto più significativa della sua carriera: quella del mondiale con la sua Argentina. Dimostrandoci ancora una volta, semmai ce ne fosse bisogno, tutto il suo valore. Con il suo PSG la storia è stata però diversa. Per i suoi standard ha tutto sommato fatto una stagione non eccezionale: 21 gol e 20 assist in 41 presenze vincendo si il campionato, ma non da protagonista.

E se Messi non ha dominato in tutte le competizioni e per tutto l'anno calcistico, c'è invece un giocatore che ha letteralmente scardinato record su record: Erling Haaland. Il norvegese ha messo a segno 56 gol e fornito 9 assist in 55 partite, (55!!!) vincendo praticamente tutto a livello di club e dominando la Premier League alla sua prima stagione in Inghilterra. La domanda, dunque, sorge spontanea: se Haaland non lo vince adesso, quando dovrebbe vincerlo?

Con questo non c'è la benché minima idea di criticare Messi, colui che è IL calcio nella più pura essenza. Ma bensì c'è l'esigenza di porsi delle domande riguardanti questo premio e la sua assegnazione. Perchè, se volessimo essere oggettivi, una stagione come quella di Haaland, sarebbe stata sicuramente da premiare.